Romeo
Storie

Il primo amore di Romeo

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Romeo, 19 anni, viene da un mondo lontano, da un’isola dell’Asia del sud, e vive in Italia da tre anni. La sua anima non è filippina e non è italiana, è a metà, o forse è fatta di frammenti che, ricomponendosi, creano qualcosa di nuovo. E di unico, speciale. Speciale come il primo amore di Romeo. Ecco la sua storia.

Tra il riso e la pasta: un ragazzo tra due culture

Quando conosco Romeo sono le tre di pomeriggio, è inverno a Roma, la giornata è grigia. Ma appena lui entra nella stanza, silenzioso e gentile, il grigio si trasforma in giallo. Giallo come il calore di un sorriso, giallo come la pasta all’uovo. Romeo ha 19 anni, un sorriso luminoso e belle guance rotonde.

Frequenta l’istituto alberghiero di Testaccio. Sì, va ancora a scuola, perché è arrivato in Italia soltanto da tre anni e ha dovuto imparare tutto da zero: la lingua, così diversa dall’idioma polinesiano che si parla nelle Filippine. E poi ha dovuto capire come vivono gli italiani e le tradizioni dei romani, che per noi sono “la normalità”, ma per Romeo sono un mondo nuovo…Eh sì. Noi siamo proprio deidiversiai suoi occhi.

Sono curiosa, vorrei farmi raccontare quali sono state le sue difficoltà quando è arrivato in Italia, quali sono le sue emozioni oggi. Vorrei capire, soprattutto, cosa c’è dietro il suo sorriso, accogliente e pacifico. Ma è difficile: Romeo è molto timido, ha quasi paura di guardarmi, e la lingua italiana, come la parlo io…beh, non ci aiuta molto.

Il laboratorio delle idee e la pasta fatta a mano delle nonne

Ma ecco, trovo la chiave: il laboratorio della pasta! Romeo, come altri ragazzi della sua scuola con particolari bisogni educativi, partecipa a un progetto di “impresa formativa” nell’ambito del Distretto Testaccio@Work,ideato da Ciofs Lazio.

Il progetto, chiamato “Laboratorio delle idee”, prevede per i ragazzi dell’istituto alberghiero la possibilità di frequentare stage presso un laboratorio di pasta fresca,e imparare così l’antica arte della pasta fatta a mano.

Sì, ma la pasta fatta a mano è l’antica arte delle nonne italiane. Non di quelle filippine, che prevalentemente cucinano riso.

Eppure no: è in questo laboratorio che Romeo ha incontrato l’Italia e se l’è ritrovata dentro. Ha incontrato la cucina italiana, la sua storia, ma anche i suoi primi amici italiani e nostra la lingua. Mi accorgo, infatti, che il suo vocabolario di italiano non contiene tante parole ancora, ma è pieno di tortellini, ravioli, pasta all’uovo e… “fettuccini”.

 

Di tortellini, in particolare, che per lui sono un’ ancora di salvezza: quando non capisce una mia domanda, va sul sicuro e mi risponde: “Tortellini!”.

È così che comincia a raccontarmi qualcosa di lui, e mi dice che ha due fratelli e una sorella, Russel, Kim e Clarisse, e che in famiglia e con gli amici si parla solo filippino. Che lui, il più piccolo di casa, è quello che dà una mano ai genitori per comunicare con gli italiani. Che ama i numeri ma odia il calcio e che il suo sogno è fare un viaggio a Londra.

Del resto, lui l’inglese lo parla bene, a differenza dei compagni italiani, perché nelle Filippine è la seconda lingua. E che il suo primo amore è stato e rimane il tortellino.

Romeo e il suo grande amore per il tortellino

Beh, in effetti, Romeo, grazie ai maestri Emanuele e Siria e alla pratica in laboratorio, è diventato un vero esperto nell’arte del tortellino. È stato il suo primo amore, perché è il primo tipo di pasta che ha imparato a fare, e anche quello che gli riesce meglio. Gli riesce così bene che ormai gli piace di più anche delle ricette filippine, come riso con pollo, una delle prime cose che ha imparato a cucinare da piccolo. Al laboratorio, in mezzo ai suoi tortellini,

Romeo si sente sereno, competente, tra amici che lo stimano. E così, ha incontrato anche se stesso: ha sperimentato le sue capacità e ha capito di essere bravo in qualcosa, anche se è qualcosa di molto italiano, che è parte della sua identitàormai.

E così Romeo farà il cuoco, finita la scuola? Forse non è questo l’importante. Ecco cosa fa un vero laboratorio delle idee: inventa integrazione, inventa comunità, inventa talenti. E il Laboratorio di Pasta Fresca di Testaccio@Work ci è riuscito. Se volete, andate a conoscerlo.

https://www.testaccioatwork.it/

 

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