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Il documentario Deaf Jam di Judy Lieff racconta come una forma di poesia senza parole sia riuscita a conquistare la Slam Poetry americana. E come la poesia possa abbattere qualsiasi muro: tra sordi e udenti, tra Israeliani e Palestinesi, tra ebrei e musulmani.
Indice dell'articolo
Deaf Jam: il documentario che parla di come la poesia può salvare la vita
La poesia può salvare una vita? La storia della poetessa sorda Aneta ci dimostra di sì. E che esiste una poesia che si può sentire e si può vedere.
La voce interiore di Aneta
Chi è Aneta Brodski, la protagonista del documentario Deaf Jam (distribuito per la prima volta in Italia da Eyes Made)? Aneta è una ragazza sorda di origine israeliana, immigrata con la famiglia negli Stati Uniti. Soffre, Aneta. Soffre perché lei si esprime con i segni, e gli udenti non comprendono i segni. Soffre perché la sua voce interiore, specchio di un’altra cultura, non si può esprimere con le parole ed è imprigionata. Aneta è sempre stata affascinata dalle capacità espressive della lingua dei segni e dalla poesia: così arriva la sua occasione, quella che le cambierà la vita.
Una poesia che non si sente ma si vede
Nella scuola che Aneta frequenta a New York (la Lexington School for Deaf) viene organizzato un corso di poesia in ASL, la lingua dei segni americana, a cui Aneta partecipa insieme ad altri ragazzi sordi. La regista Judy Lieff segue il suo viaggio nel mondo dell’espressione poetica per alcuni anni, fino al diploma. Attraverso la poesia Aneta vive un’esperienza straordinaria: trova il modo di comunicare e si libera dei limiti della lingua parlata, perché nella poesia in lingua dei segni ogni singola espressione del corpo, ogni singolo movimento, hanno un significato ed esprimono metafore, cioè similitudini che non si sentono ma si vedono. Aneta si impegna duramente giorno dopo giorno per perfezionarsi, finché le viene proposto di esibirsi insieme a poeti udenti. L’occasione è una gara di Slam Poetry, cioè un incontro in cui i poeti vocali si sfidano. La Slam Poetry è molto popolare tra i giovani per la sua vicinanza al modo di esprimersi del rap e dell’hip hop, ma è sempre stata confinata all’uso della lingua verbale.
L’amicizia di Aneta e Tahani: il potere della Slam Poetry per la pace
Aneta fa un altro incontro importante per la sua vita: conosce la poetessa udente Tahani, musulmana di origine palestinese. Aneta e Tahani, diverse solo apparentemente, si scoprono vicine: entrambe migranti, entrambe innamorate della propria terra lontana, entrambe vive grazie alla passione per la poesia. E così nasce un’amicizia profonda che le porta a collaborare a lungo e a creare insieme una poesia per la pace tra Israele e Palestina. Una poesia che si può sentire e si può vedere. Una poesia che non ha barriere comunicative né culturali.
Guarda il trailer di Deaf Jam:
Deaf Jam Trailer from DeafJamdoc on Vimeo.